Alcuni dei miei lettori (e amici) si aspettano che io venga, magari con loro, all'Italian Agile Day 2007 (sì, la dizione è questa, davvero una bella espressione italiana...) che si terrà settimana prossima a Bologna.
Ma io non ci sarò. Perché? Semplice: perché il programma non mi interessa. L'unico intervento che varrebbe la pena ascoltare, per quanto mi riguarda, è il keynote di Tim MacKinnon. Ma un intervento è troppo poco per spendere un'intera giornata del mio tempo.
Non è un problema che sia a Bologna. Lo dimostra il fatto che sono appena tornato dalla due giorni a XP Days Benelux 2007, dove ho presentato con il prode Matteo Vaccari, oso dire con un gran successo di critica e di pubblico, le nostre esperienze nella tecnica del pomodoro (presto vedrete il primo commercial su YouTube, una sorpresa degli agilisti belgi!). Per i pochi che non la conoscessero, si tratta una specialità XP made in Italy, di cui molti agilisti all'estero hanno sentito parlare ma mai da chi la vive tutti i giorni, al lavoro e non solo. Racconterò di più nei prossimi post, in inglese, su questa bella e formativa esperienza.
Il punto qui è un altro. Il formato delle giornate XP in Belgio, a partire dal Perfection Game usato nella richiesta di sessioni, è molto stimolante e divertente, in una parola: agile. Non si sta lì ad ascoltare casi studio di altri, che, seppur interessanti, saranno sempre difficilmente riportabili alle proprie situazioni per un milione di ottimi motivi, quasi tutti tecnologici. Anche le sessioni più tecnologiche si focalizzano sull'approfondimento, la discussione e la condivisione delle metodologie agili.
Da noi, invece, no. Nessuna sessione interattiva, con giochi (sì, l'anno scorso c'è stato il Planning Game; ma quest'anno? Niente!). Non ci sono responsabili/animatori per l'open space, a differenza del Belgio.
Certo, Matteo ha ragione, quando mi dice che alla sessione sul TDD quasi tutti i partecipanti praticano il TDD da diversi anni professionalmente. In Italia siamo indietro: stiamo ancora scoprendo le tecniche di base. D'accordo, ma perché focalizzarsi solo ed esclusivamente sugli aspetti più tecnici e tecnologici? XP e agile non è solo questo. Anzi, oso dire che è soprattutto altro. È principi, valori, come qualità del lavoro, collective ownership, non-gestione dei processi, divertimento. Tutto questo c'era, era palpabile a Mechelen (guardatevi dove si trova: scomodissimo!).
È vero, come dice Matteo, che io sono meno attento alla parte di tecnica di sviluppo software. Certo, non sono uno sviluppatore, sono un ricercatore. E la frontiera di XP e dell'agile non è nelle tecniche di sviluppo, secondo me. Basta applicare il ciclo (loop) XP interno, mirabilmente presentato da Pascal e Vera. Naturalmente, dietro quel 'basta' c'è una vita di impegno, sforzo ...e divertimento! Non sto sottovalutando questo aspetto; solo non è il centro del mio interesse. E, in ogni caso, quello che è interessante è la metodologia. Meglio il RailstoItaly a Pisa, che non era una classica, onesta e interessante conferenza, dove il tema non era in sé agile (Rails) ma alla fine gli apporti più interessanti erano agili nel metodo e anche nella presentazione (ma guarda un po' che caso!).
Una giornata di casi studi - tutti italiani, non c'è un minimo di scambio con la più vivace comunità agile internazionale; provinciali! - e introduzioni varie in un formato classico, frontale (perciò non agile) non mi interessa. Spiacente, ragazzi. Alla prossima. Buonanotte.
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