Il 12 Agosto 2008, io, Federico Gobbo, ho scalato il vulcano Stromboli dal lato di Ginostra. È stata un'impresa.
Ma non ero solo: una ventina di compagni erano con me, guidati da Mario Pruiti, ginostrese d.o.c., membro della Magmatrek, l'unico ente composto esclusivamente da guide vulcanologiche. Siamo partiti alle 17:00 dal Bazar di Ginostra, con il sole ancora caldo. Scarponi da montagna, torcia elettrica, mezzo chilo di frutta, un litro e mezzo d'acqua, giacca a vento e maglioncino (che non abbiamo usato, su faceva ancora caldo, incredibilmente, anche di notte). Tempo previsto per la salita: sei ore.
Fino al Timpone tutto bene, si va in piano. Poi è un inferno di sassi, roccia, e sole, fino alla prima pausa a 400 metri di quota. A quel punto il sole comincia a scendere, e bisogna salire veloci per arrivare in quota, dove non c'è più vegetazione, prima del tramonto. Il costone delle capre fa un po' paura, basta un piede fuori e... Ma ce l'abbiamo fatta. Grazie agli amuninne! di Mario, che a valle parla inglese, verso i duecento metri parla italiano, oltre i quattrocento parla solo siculo. E va bene così.
La Valle della Luna è uno spettacolo, sembra di essere astronauti. E poi ancora più su, sul costone sopra il cratere, a vedere le esplosioni, e non sono fuochi d'artificio. A qualcuno veniva in mente Mordor della Terra di Mezzo tolkeniana. Paragone non fuori luogo...
La discesa è divertente, si saltella nella sabbia. Ma è dannatamente lunga. Sei stanco, quando arrivi giù a Stromboli dall'altro lato, e tutto ti sembra così cool, fashion, e finto. Non vedevo l'ora di tornare a Ginostra. Sul canotto Iddu ci ha regalato un'ultima, notturna dimostrazione della sua energia. Ragazzi, che spettacolo!
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