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Annuncio spostamento blog
Ho deciso di muovere la mia pagina web accademica e il mio blog in un posto unico, e ho scelto di fare un blog e il sito con l'hosting gratuito su wordpress. Per favore, aggiornate i vostri feed reader al seguente indirizzo:
feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo
Se mai cambierò di nuovo, aggiornerò il feed, così voi non vi accorgerete di nulla. Analogamente, mi sono deciso a comprare un dominio che rimarrà anch'esso permanente:
http://federicogobbo.name
Tutto ciò che ho pubblicato sul blog di Blogspot rimarrà intatto perché già riferito nel web, perciò non ha senso toglierlo. Per non perdermi di vista, potete farvi vedere in qualche social network. Quelle a cui partecipo sono tutte listate a questo indirizzo.
Blog Change News
I moved my academic web page and my blog in one place, and they are both hosted (i.e., web page and blog) with the free hosting by wordpress. Please, update your feed readers with the following:
feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo
If I would ever change again, I will update the feed, so you won't notice. Analogously, I finally decided to buy a domain for me. This will act as a permanent url:
http://federicogobbo.name
Every post I published in the Blogspot blog will remain here as it is already spidered by the web. If you want to be in touch with me, consider to knock me via some social network. Mine are listed here.
Ŝanĝo de blogmotoro
Mi portis mian universitatanan tekstejon kaj mian blogon al ununura ejo, ambaŭ gastigitaj de Vordpreso. Bonvolu aktualigi vian rettralegilon al la sekva treleg-adreso:
feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo
Se mi volus ŝanĝi denove ejon, mi aktualigos la traleg-adreson, tiel ke, vi eĉ ne notos la ŝanĝon. Simile, mi finfine min decidis aĉeti porĉiaman ttt-adreson por mi:
http://federicogobbo.name
Ĉiu blogaĵo kion mi eldonis per Blogspoto restos tie ĉar jam araneigita ttt-e. Se vi volas resti en kontakto kun mi, frapu al iu socia reto kiun mi partoprenas. La kompletan liston vi trovas tie ĉ.
Tuesday, April 17, 2007
Grosso guaio a Milano Chinatown
La notizia dei tafferugli nel mio quartiere ha fatto il giro del mondo, e naturalmente non si riesce a capire cosa è successo veramente. La televisione russa, per esempio, accusa apertamente il governo italiano di non supportare lo sviluppo economico della comunità italo-cinese.
Quel giorno sono passato in macchina tra via Giusti e via Niccolini per tornare a casa e mi hanno impressionato le bandiere della Repubblica Popolare Cinese appese ai pali della strada, dimostrativamente. Sono state presto tolte, e al loro posto sono comparse cartelli sulle vetrine dei negozi del quartiere con scritte (in italiano) come "ingrosso è legalità; lavoro diritto inviolabile dell'uomo" e odiose scritte di Forza Nuova dove "embargo ai prodotti cinesi" è la più intelligente.
Chi ha ragione? Non so (Forza Nuova ha torto, comunque). So solo che non esistono a tutt'oggi associazioni realmente italocinesi del quartiere, vali a dire bilingue italiane-cinesi. Le due comunità non si parlano. Tranne i bambini. Sì, perché in piazza Cesariano, dove ci sono giochi come l'altalena o lo scivolo, i bambini del quartiere giocano insieme a pallone, parlano di cartoni animati e altre cose della loro età, in milanese. Indifferentemente italiani o cinesi (a giudicare dai lineamenti). In realtà sono tutti milanesi. E quindi italiani. L'integrazione è già avvenuta.
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