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Ho deciso di muovere la mia pagina web accademica e il mio blog in un posto unico, e ho scelto di fare un blog e il sito con l'hosting gratuito su wordpress. Per favore, aggiornate i vostri feed reader al seguente indirizzo:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

Se mai cambierò di nuovo, aggiornerò il feed, così voi non vi accorgerete di nulla. Analogamente, mi sono deciso a comprare un dominio che rimarrà anch'esso permanente:

http://federicogobbo.name

Tutto ciò che ho pubblicato sul blog di Blogspot rimarrà intatto perché già riferito nel web, perciò non ha senso toglierlo. Per non perdermi di vista, potete farvi vedere in qualche social network. Quelle a cui partecipo sono tutte listate a questo indirizzo.

Blog Change News


I moved my academic web page and my blog in one place, and they are both hosted (i.e., web page and blog) with the free hosting by wordpress. Please, update your feed readers with the following:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

If I would ever change again, I will update the feed, so you won't notice. Analogously, I finally decided to buy a domain for me. This will act as a permanent url:

http://federicogobbo.name

Every post I published in the Blogspot blog will remain here as it is already spidered by the web. If you want to be in touch with me, consider to knock me via some social network. Mine are listed here.

Ŝanĝo de blogmotoro


Mi portis mian universitatanan tekstejon kaj mian blogon al ununura ejo, ambaŭ gastigitaj de Vordpreso. Bonvolu aktualigi vian rettralegilon al la sekva treleg-adreso:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

Se mi volus ŝanĝi denove ejon, mi aktualigos la traleg-adreson, tiel ke, vi eĉ ne notos la ŝanĝon. Simile, mi finfine min decidis aĉeti porĉiaman ttt-adreson por mi:

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Ĉiu blogaĵo kion mi eldonis per Blogspoto restos tie ĉar jam araneigita ttt-e. Se vi volas resti en kontakto kun mi, frapu al iu socia reto kiun mi partoprenas. La kompletan liston vi trovas tie ĉ.




Thursday, October 18, 2007

Il forzato del kung fu

Non tutti sanno che sono (ero) donatore di sangue. Non mi piace parlarmi bene addosso, né fare troppa pubblicità a queste cose... Dico 'ero' perché all'alba delle "indagini", come c'è scritto sull'esame obiettivo, del 25 novembre 2005, sono stato sospeso dalla donazione. "Lei ha tutti i valori del sangue normali" mi disse il medico. "Però è in sovrappeso di una decina di chili." Io sapevo perché. "Ho smesso di fumare, e sono ingrassato." Il medico sospirò. "Lo so, e ha fatto bene. Però è la terza volta che sta male alla donazione di sangue, forse è intollerante o allergico a qualcosa. Potrebbe fare un controllo. Intanto, la devo sospendere."

Così è iniziato il mio calvario. Caparbiamente volevo tornare a donare, e volevo scoprire cosa c'era che non andava. Cercai informazioni sui test delle intolleranze, e trovai guglando il VEGA test e il DRIA test. Optai per il VEGA (fu un errore, perché scoprii più tardi che ha un alto livello di falsi positivi, rispetto al DRIA, per cui non lo consiglio), presso la dottoressa Rosanna Giuberti, che mi diede una cura azzeccata ma non mi spiegò adeguatamente perché ero intollerante a questo e non a quello (nota: le intolleranze si distinguono dalle allergie perché, a differenza di queste ultime, non sono permanenti). Era fine primavera del 2006. Cominciai una cura da cavallo. Tornai dopo l'estate a rifare il VEGA e dalle 36 intolleranze ero sceso a una dozzina. Non capivo ancora perché gli astici non andavano bene, e la Giuberti non fu in grado di farmelo capire.

Fa niente: ero dimagrito diversi chili, e proseguii. Al terzo incontro, primavera del 2007, ero soddisfatto, perché mi stavo sgonfiando come un pallone, e non metaforicamente. Avevo scoperto che il mio corpo era gonfio d'acqua e avevo perso quasi un chilo al mese. Ne avevo perso sette. Ma la Giuberti non era contenta, e cercava di convincermi a fare un idrocolon. Io, l'idrocolon proprio non lo volevo fare (cercate su internet cos'è e capirete perché). Cambiai medico.

Trovai, grazie al passaparola della mia maestra di Qi Gong, Dominique Ferraro, lo Studio Medico Perrone. Costa un occhio della testa, ma è di una professionalità rara in questo settore, e in un paio di sedute ti sistema per le feste, voglio dire, trova esattamente quello che ti serve. Avevo già perso un bel po' di chili, ma con la dieta della dott.ssa Perrone ho aumentato la mia produttività fisica e mentale notevolmente, così che le privazioni non si sono fatte sentire più che tanto. Lei segue un procedimento intelligente: le diete più rigide sono comunque di sei giorni la settimana, dove il settimo giorno devi mangiare quello che ti sei privato gli altri sei, così non perdi la capacità di digerirlo. Per farla breve, a giugno di quest'anno avevo una dieta di mantenimento di quattro giorni la settimana, che posso mantenere tutta la vita, volendo, senza neanche accorgemene. In un anno avevo perso quindici chili esatti, ero perfino un filo sottopeso.

Cosa ho eliminato? Oltre al lievito e al mais, lo zucchero raffinato (saccarosio, per gli amici), su cui vorrei spendere due parole in più. Eliminare lo zucchero ti fa scoprire cosa significa davvero il cibo dolce, come gli azuki o le mandorle, il saccarosio appiattisce tutti i sapori. S'intende: sia di barbabietola che di canna. Provate a dolcificare con il fruttosio, piuttosto, che è non raffinato (miele, agave, acero). Se pensate che la cosa non vi riguardi, andate a guardare gli ingredienti dei cibi sulle confezioni per una settimana, e scoprirete che lo zucchero raffinato è ovunque (se c'è scritto destrosio, è lo stesso), e ricordate che sono in ordine di percentuale. Se è al primo posto, non state mangiando qualcosa di zuccherato, ma zucchero con qualcos'altro. Questo tanto per essere chiari. Per chi è pronto per una lettura shock sui danni dello zucchero, consiglio di leggere un classico, Sugar Blues di William Dufty.

Il punto è che, il mese scorso, alla prova del nove, cioè la curva glicemica e insulinimica, una tortura che non consiglio a nessuno (si tratta di bere un beverone e farsi fare a intervalli regolari un certo numero di prelievi di sangue, così controllano come reagisce il tuo corpo a una botta di glucosio), il pancreas non è sceso di un millimetro. Ne è seguito un certo mio qual sconforto, perché mi sentivo bene, in salute, e non capivo perché il mio pancreas non fosse a posto come doveva. L'unica cosa che non andava bene è un dolore continuo al piede sinistro, questo da giugno.

Per questo dolore al pied sono andato da un medico tradizionale cinese, il dott. Zha, insegnante di tuina (massaggio tradizionale cinese), agopuntore e docente all'associazione MediCina (vedi Fondazione Matteo Ricci). Dopo tre sedute di agopuntura piuttosto forti, il dolore mi è passato, ma dopo un po' è tornato. Diagnosi del cinese: lei ha il sistema endocrino sballato, specie a livello del pancreas e del rene. Ah.

Per quanto riguarda il mio pancreas, lui è stato chiaro: devo dimagrire ancora, ma non con l'attività fisica, perché il mio sistema endocrino è sballato e non posso farci niente se non fare molto, molto sport. Altrimenti divento diabietico. Il responso non mi ha fatto per niente felice, così ho cercato un riscontro indipendente.

Sono andato allora dalla dott.ssa Maura Arosio, professore associato all'Università di Milano di endocrinologia e diabetologia, la quale mi ha detto che io ho fatto tutto quello che potevo con la dieta e che il peso adesso va bene, solo devo fare più sport. Lo stesso che mi ha detto il dott. Zha.

Ma che diavolo ho? Si chiama sindrome metabolica, ed è causata dall'insulino-resistenza, una predisposizione genetica, nel mio caso ereditata da un nonno, che aveva il diabete mellito (preoccupatevi solo se non riuscite a dimagrire abbastanza neanche con una dieta robusta e avete uno o più parenti con questo tipo di diabete). In sostanza il pancreas deve lavorare dieci volte tanto rispetto a una persona normale per far funzionare il tutto.

Poche palle quindi: devo intensificare l'attività sportiva, un'ora al giorno di nuoto, corsa, o... kung fu. Sì, quello va bene. Meno male. Tiro un sospiro di sollievo: mi vedranno più spesso in palestra, perché così mi salvo dalla dipendenza da insulina, cosa che voglio assolutamente evitare.

Ce la farò?

Ce la metto tutta, tra cui contare i passi tutti i giorni. 6.000 passi più un'ora di allenamento intenso sono sufficienti per chiunque, sembrerebbe (alternativa: 10.000 passi, ma sono troppi, non sono mica un miles romano in marcia verso la Gallia...).

Per concludere, una nota leggera. Un mio simpatico amico mi ha consigliato Traineo per tenere sotto controllo il peso e incentivare la motivazione. Chissà se mi serve veramente...

Alla prossima puntata a dolore del piede veramente risolto :-P

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