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Enrico Mangano è autore di un interessante post sulla tecnica del pomodoro, e si è mostrato interessato sul mio uso delle mappe mentali per tenere traccia delle cose da fare -- la mia "todo list".
Tutte le cose che devo fare con il computer (il 99% delle cose lavorative, dunque) sono tracciate mediante una mappa mentale di freemind. Usa la mappa in complemento alla tecnica del pomodoro per tenere sott'occhio gli obiettivi a medio termine, la "big picture".
La mia mappa TODO di ieri la vedete in figura in alto: i numeri indicano le priorità temporali di quello che devo fare, in termini di obiettivi -- per una granularità operativa, uso i pomodori. Le etichette in maiuscolo o CamelCase (come si dice in italiano?!?) indicano le mie personalissime macroaree di lavoro.
Dico di ieri perché il ramo marcato come "1" l'ho cancellato, brutalmente, avendo fatto la mia conferenza ieri, senza salvarlo, tanto ho la traccia dei pomodori sul processo di sviluppo. Dopo aver cancellato un ramo (che soddisfazione, ragazzi!), cambio la priorità ai rami rimanenti o ne aggiungo di nuovi, come nella mappa di oggi (in figura qui in basso):
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Notate che ci sono dei rami non espansi: sono cose da fare in là, non immediate e quindi richiuse in se stesse per non complicare il colpo d'occhio. Purtuttavia, sono già ben definite in compiti di medio periodo. Per "medio periodo" intendo al massimo un mese di lavoro: per esempio, il ramo della tesi di dottorato è alquanto complesso, e se non ne sto facengo un pezzo.
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