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Ne Il Salvagente n. 38 in edicola ho letto una notizia agghiacciante, che riporto per sommi capi. L'Italia ha il triste primato del maggior numero di parti cesarei dell'intera Unione Europea in percentuale sui parti totali (dati Istat), e questo per una serie di ragioni, molto, molto banali.
Uso eccessivo e ingiustificato di esami diagnostici durante la gravidanza (perché piú di tre ecografie)?
Il timore di denunce per errori o malpratica, sempre se gli ospedali sono poco atrezzati.
La scarsa coscienza femminile: dove ci si prepara al parto durante la gravidanza, le percentuali scendono drasticamente.
Ricorso massiccio all'anestesia epidurale, non esente da rischi, al contrario di come dicono: il rallentamento del travaglio aumenta la possibilità di un parto cesareo.
Il non rimborso delle spese nel caso del parto domiciliare (io e mia moglie ne sappiamo qualcosa...).
E comunque, il parto cesareo aumenta da 2 a 4 volte il rischio di morte della mamma durante il parto, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Vi sembrano ragioni a sufficienza per partorire in modo semplice e naturale, a casa?
A me sí.
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