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Sulla campagna adotta un pinguino del Beppe nazionale (che segnalo da anni al mio corso di etica dell'informatica) posso raccontare una storia personale negativa, che ho vissuto da tecnico informatico.
L'utente medio della Pubblica Amministrazione non vuole assolutamente cambiare tecnologia, salvo costretto, perché non vuole imparare niente ma essere "lasciato in pace" (cosí mi disse un dirigente) il piú possibile. L'aggiornamento di Windo$s viene visto come un male necessario, perché "il computer nuovo vuole programmi piú potenti" (lo stesso di prima) ma cambiare tecnologia per motivi etici e non pratici è un molto difficile da far passare.
E a distanza di tempo (era il 2002, Linux era un po' meno evoluto di oggi, per la verità) devo ammettere che c'erano delle ragioni anche valide.
Per il solito utente medio cambiare tecnologia vuol dire conservare le sue competenze di interfaccia acquisendo nuove funzionalità. I vari desktop liberi (KDE, Gnome, XFCE4, etc.) sono tutti piú o meno disorientanti per l'utente medio Micro$osft in un primo momento.
Anche solo il passaggio a OpenOffice significa fare dei corsi di aggiornamento a tutti i dipendenti -- non mi si dica che Excel e Open Spreadsheet funzionano allo stesso modo.
Voglio dire, la Baviera ha sperimentato Suse Linux ed è tornata a Window$, mantenendo il passaggio di OpenOffice, ma con dei costi di aggiornamento del personale inizialmente non calcolati.
Quindi: sí, abbatti i costi di licenza, è decisamente una buona scelta dal punto di vista etico, ma -- al solito -- software libero non implica che sia tutto gratis.
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