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Annuncio spostamento blog


Ho deciso di muovere la mia pagina web accademica e il mio blog in un posto unico, e ho scelto di fare un blog e il sito con l'hosting gratuito su wordpress. Per favore, aggiornate i vostri feed reader al seguente indirizzo:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

Se mai cambierò di nuovo, aggiornerò il feed, così voi non vi accorgerete di nulla. Analogamente, mi sono deciso a comprare un dominio che rimarrà anch'esso permanente:

http://federicogobbo.name

Tutto ciò che ho pubblicato sul blog di Blogspot rimarrà intatto perché già riferito nel web, perciò non ha senso toglierlo. Per non perdermi di vista, potete farvi vedere in qualche social network. Quelle a cui partecipo sono tutte listate a questo indirizzo.

Blog Change News


I moved my academic web page and my blog in one place, and they are both hosted (i.e., web page and blog) with the free hosting by wordpress. Please, update your feed readers with the following:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

If I would ever change again, I will update the feed, so you won't notice. Analogously, I finally decided to buy a domain for me. This will act as a permanent url:

http://federicogobbo.name

Every post I published in the Blogspot blog will remain here as it is already spidered by the web. If you want to be in touch with me, consider to knock me via some social network. Mine are listed here.

Ŝanĝo de blogmotoro


Mi portis mian universitatanan tekstejon kaj mian blogon al ununura ejo, ambaŭ gastigitaj de Vordpreso. Bonvolu aktualigi vian rettralegilon al la sekva treleg-adreso:

feed://feeds.feedburner.com/FedericoGobboBlogo

Se mi volus ŝanĝi denove ejon, mi aktualigos la traleg-adreson, tiel ke, vi eĉ ne notos la ŝanĝon. Simile, mi finfine min decidis aĉeti porĉiaman ttt-adreson por mi:

http://federicogobbo.name

Ĉiu blogaĵo kion mi eldonis per Blogspoto restos tie ĉar jam araneigita ttt-e. Se vi volas resti en kontakto kun mi, frapu al iu socia reto kiun mi partoprenas. La kompletan liston vi trovas tie ĉ.




Friday, January 12, 2007

Contaminazione non implica per forza prestito


Su Cafebabel si parla di anglicismi. Un altro caso di ignoranza linguistica su una peraltro buona testata giornalistica web.

Il succo dell'articolo dice: l'inglese è contaminato di tedesco e francese almeno quanto contamina queste e altre lingue, quindi è più facile per gli inglesi imparare le altre lingue e viceversa per gli altri imparare l'inglese. Questo processo di contaminazionescambioevoluzione è inarrestabile, tanto vale lasciar perdere ogni pretesa puristica perché velleitaria.

I dati sono giusti, l'analisi è sbagliata. Intanto, l'entrata di parole tedesche e francesi nell'inglese è databile in periodi storici ben precisi, entrambi passati da un bel pezzo, dove il tedesco e il francese rispettivamente erano lingua tetto, Dachsprache, dell'inglese. In parole molto semplici, erano le lingue dei forti, e gli inglesi cercavano di adattarsi. Oggi avviene esattamente il contrario: tutte le lingue pagano un tributo all'inglese, prendono a prestito termini inglesi perché si vergognano di forgiare coni che rispettino il senso invece della forma. Infatti il paradosso è proprio quello denunciato dal giornalista: si creano una caterva di falsi amici o meglio falsi parenti, dove la forma della parola è simile ma il significato (che è l'uso è assai diverso). È questo il motivo principale per cui l'europanto di Marani è e rimane solo un ludus linguisticus, un divertissement, un gioco, non una lingua vera e propria.


Questa contaminazione attraverso prestiti affatica l'apprendimento invece di semplificarlo. Pensate per esempio alla parola italiana file. È chiaramente un termine del dominio di conoscenza informatico. In inglese invece è molto più vasto: I may file my content in a file of documents, posso archiviare contenuti in un faldone di documenti, per esempio.

Cosa succede nella mente?

Quando un apprendente italiano cerca una parola inglese corrispondente a "faldone" difficilmente va a pensare a "file" perché nella sua griglia semantica è connotato come termine esclusivamente informatico. Deve dunque etichettare

it(file) not(en(file))

cioè "la parola file italiana non è la parola file inglese, è una parola italiana travestita da inglese". Un riflesso condizionato in più da imparare. Devo decolonizzare la mente: togliere la maschera inglese alla brutta parola italiana "file" perché di italiano e non di inglese si tratta, per poi finalmente apprendere la parola veramente inglese.

È vero che le contaminazioni sono inevitabili; non è vero che per forza debbano essere brutti prestiti. È sempre possibile fare un conio, una parola morfologicamente fluida nella lingua che prende a prestito il significato della lingua tetto, in questo periodo storico l'inglese.

Avremmo potuto dire "elettera" anziché "email", mantenere "elaboratore" o "calcolatore" anziché "computer", "archivio" anziché "file".

Certo, se poi i parlanti nativi si mettono a ridere, come facciamo spesso noi italiani, la partita vuol dire che è già persa.

Digressione: i nostri cugini spagnoli non ridono nel dire "ratón" anziché "mouse", e difatti lo spagnolo è molto più sano dell'italiano, al punto tale che lo stato Usa dell'Arizona ha dichiato ufficialmente l'inglese lingua ufficiale perché hanno paura dello spagnolo, che è sempre più lingua materna degli americani dell'Arizona: alla faccia delle palle che ci raccontano sull'integrazione che vuol dire quasi sempre assimilizzazione al più forte! Fine digressione.

La verità è che noi stiamo uccidendo la nostra lingua. E, in fin dei conti, la nostra identità nazionale.

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