Marino Curnis è un personaggio d'altri tempi, un sognatore, certo, ma con i piedi ben piantati a terra. Che camminano. Sulla via della seta di Marco Polo. Il suo diario di viaggio è meraviglioso. Peccato che rischi di essere fermato per colpa delle burocrazie nazionali. Ha chiesto una mano, e io voglio dargliela, per quello che posso, ospitandolo sul mio blog, cioè qui. Scrive nel suo accorato ma equilibrato appello:
Eurasia Pedibus Calcantibus trova l’ennesimo ostacolo a Tehran. Mi sono qui recato (in autobus dal confine a causa del breve visto iraniano), per ottenere i visti dei 5 paesi successive all’Iran secondo il mio progetto (Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan e Cina). Ma i burocrati di questo pianeta non prevedono una tipologia di viaggio che sia a piedi, ne’ che il singolo si assuma per se stesso la responsabilita’ di ogni rischio. Prevedono solo visite di breve durata subordinate all’uso di rapidi veicoli, con visti di transito (di pochi giorni) o turismo (attorno ai 30 giorni), con concessioni di durata maggiore solo a uomini d’affari (perche’ potere ed economia si danno sempre reciproca assistenza!). [...] Sarei quindi costretto (motivato dal non voler abbassare a questo infimo livello il mio Pianeta ed i miei Sogni), ad interrompere il mio Viaggio. Rispettandone l’essenza, che non e’ soltanto il muoversi a piedi, ma e’ anche un messaggio di Pace. Che invita ad “impossessarsi” a piene mani del proprio tempo e del proprio spazio (questo Pianeta!), contro questa assurda burocrazia, contro questi inutili confini politici che si oppongono ad un mondo di Pace. Che sostiene che il Pianeta Terra e’ di ognuno dei suoi abitanti e deve tornare nelle mani di ognuno, libero di essere vissuto oltre ogni confine. Le differenze culturali (dalla lingua alle tradizioni) devono essere conosciute e rispettate se realmente si desidera una Pace vera. [...] Ma se ai tempi di Marco Polo era sufficiente pagare per ottenere l’ingresso ed al contempo persino la protezione dei potenti della terra, oggi viene richiesto un pedaggio (standardizzato come l’era del consumismo vorrebbe per ogni cosa), ma non e’ offerto alcun servizio dallo stato che riscuote l’obolo.
[...] MA PRIMA DI UN’AMARA RESA, chiedo il vostro aiuto per continuare nella mia piena liberta’.
Scriviamo un'email agli indirizzi da lui indicati chiedendo di dare il miglior supporto possibile a Marino.
Questo è quanto ho scritto io:
Stimate Autorità,
nell'interesse dell'Italia e dell'Iran e come segno concreto e tangibile di buone relazioni tra i rispettivi Paesi e popoli, vi chiedo di intercedere a favore del viaggio internazionale di Marino Curnis, esempio per tutti noi di speranza e amicizia fraterna fra i nostri rispettivi popoli.
Confidando in una vostra azione concreta, vi saluto cordialmente FG
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