Il giorno dopo la giornata della memoria voglio scrivervi due righe sulla Shoah (non chiamamolo Olocausto! Vi sembra un'offerta a Dio lo sterminio di milioni di persone?) e l'esperanto. È noto che l'esperanto, in quanto lingua inventata da un ebreo, fu perseguitato dai nazisti al pari degli ebrei, dei rom e dei testimoni di Geova. Il nazismo considerava l'esperantismo una sua nemesi ideologica, come scritto nel dettagliato documento interno scritto dal
Reichsicherheitshauptamt nel 1940. In realtà, si poteva sapere che le cose si mettevamo male per l'esperanto già da prima. Scriveva Hitler nel famigerato Mein Kampf (pubblicato nel 1925):
Su questa prima e massima menzogna, che gli ebrei non sono una razza ma una religione, si basano molte altre menzogne come conseguenze necessarie. Tra queste c’è
quella riguardante la lingua degli ebrei. Per l'ebreo questa non è un mezzo per esprimere il pensiero, ma per nasconderlo. Quando parla francese, pensa in ebraico, e mentre proclama versi in tedesco, nella sua vita esprime solamente la natura della sua nazionalità. Finché l’ebreo
non è diventato il dominatore degli altri popoli, deve parlare le loro lingue, che gli piaccia o no, ma appena questi sono diventati suoi schiavi, dovranno imparare una lingua universale (l'esperanto, per esempio!) cosicché con questo strumento aggiuntivo gli ebrei potranno dominarli con maggior facilità!
Quello che la maggior parte del pubblico italiano non sa è cosa successe esattamente quando i nazisti occuparono Varsavia. Dall’intervista alla moglie dell’ing. Ludwig Zamenhof, nipote di Ludwik Lejzer Zamenhof, al giornale yiddish newyorkese Forverts (4.111.1960, traduzione mia
dalla versione in esperanto di N. Z. Maimon):
Il dott. Adam Zamenhof [il primogenito] fu il primo ebreo arrestato dai nazisti quando entrarono in Varsavia nell'ottobre 1939. Tutti i tentativi di liberarlo furono vani,
e nel gennaio 1940 fu giustiziato con un colpo di fucile. Fino al regime hitleriano i tedeschi erano i più diligenti esperantisti del mondo. Tuttavia per i nazisti l’esperanto era il simbolo dell’Internazionale Giudaica e il nome 'Zamenhof' era il primo della lista degli intellettuali ebrei, sui quali la Gestapo stese la sua mano insanguinata. L’ufficiale nazista che venne nella casa del dott. Adam Zamenhof per arrestarlo cominciò a parlare con la sua vittima nella maniera più cortese possibile, in un esperanto fluente, ma alla fine si mostrò dicendo il suo ordine d'arresto in tedesco.
Oltre ad Adam, furono uccisi Ida Zamenhof, la sorella di Ludwik Lejzer e la figlia Sofia. Potete controllare visitando il web Yad Vashem, clicando sulla vostra lingua preferita (inglese, russo o ebraico), poi premete su "Shoah Victims" (presumo scegliate l'inglese) e cercate "Zamenhof".
Per approfondire. Sulla persecuzione della "lingua pericolosa" si veda il dettagliato libro di Ulrich Lins La lingua pericolosa del 1990. Sul rapporto tra il primo esperantismo e l'ebraismo, consiglio vivamente la lettura di questo breve saggio dell'amico Carlo Minnaja Ebraismo ed esperanto nell'Europa dell'Est, liberamente scaricabile.
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