Io e mia moglie siamo stati colti da una forte influenza intestinale. Così oggi sono a casa e ci stiamo rileggendo le opere di Edward Bach, Nella conferenza tenuta a Southport, Febbraio 1931, a un pubblico di omeopati, Bach ringrazia Hahnemann, il fondatore dell'omeopatia, come un suo maestro, con queste parole:
Paracelso e Hahnemann ci insegnarono a non prestare troppa attenzione ai dettagli della malattia ma di curare la personalità, l'uomo interiore, comprendendo che se la nostra natura spiriturale e mentale è in armonia, la malattia scompare. Questo insegnamento costituisce il grande fondamento del loro edificio. [...] Allora formulò la legge "il simile cura il simile".
Bach andò oltre Hahnemann, come un nano sulle spalle di un gigante. Se la malattia è il risultato di un'attività sbagliata, è un monito a non perseverare in quella direzione ma ci richiede di cambiare. Cosa fare quindi? Mettere in ordine ciò che è disordinato. Non si può aggiungere disordine per arrivare all'ordine superiore, per dirla con la logica, al massimo si riesce a ridurre il disordine o al prim'ordine, non si fa il salto qualitativo. Prosegue Bach:
Non combattiamo più la malattia con la malattia; non mettiamo più in opposizione la malattia con gli effetti della malattia; né tentiamo più di scacciare le malattie con quelle stesse sostanze che le possono causare; ma, al contrario, giungiamo a realizzare la virtù opposta che eliminerà la colpa.
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