Tim Mackinnon, l'invited speaker, ha descritto in poche slide (video)la teconologia delle carte come segnaposto di conversazioni più ampie, non una raccolta di specifiche! Ho trovato infatti, nel corso del laboratorio -- o workshop che dir si voglia -- che ho lanciato che questo concetto, che sembra molto chiaro, è difficile da mettere in pratica. Inoltre, la struttura standard delle storie:
[chi] Come (ruolo) [cosa] voglio (requisito) cosicché [perché]] (valore di business con le lenti del ruolo)non è così semplice da padroneggiare come pensavo, anche da chi è uso a scrivere le carte.
Un altro aspetto importante che ha mostrato Tim è come tradurre i bachi, cioè i test d'accettazione non passati, in storie a sé, con il procedimento del ribaltamento del contrario in qualcosa di positivo. Anche l'aggiunta del pezzo "piuttosto che..." che evidenzia cosa evitare credo che lo adotterò, mi sembra molto chiaro e utile.
Totalmente nuovo, per me, inoltre, il concetto di gold cards. L'idea di motivare i singoli membri del team di sviluppatori, abituati a lavorare a coppie, su un processo di innovazione lungo l'iterazione mensile, mi sembra veramente molto, molto buona.
Anche per gestire le retrospettive il team di Tim ha un'innovazione interessante: per aiutare tutti a sentirsi sicuri ci si passa un gettone costituito da quattro carte con le domande fondamentali. Ovviamente, per non aumentare lo stress, uno può sempre dire 'passo'.
Insomma, con le carte si possono fare molte cose interessanti, non solo l'XP game... E the Next Big Thing?!?
Secondo Tim si chiama kanban di David J. Anderson. Si trattadi un modo per gestire i cambi di requisiti (interessante, eh?). Ve ne parlerò se e quando avrò una seppur piccola esperienza pratica in merito.
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